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I dati sono discordanti, ma che sia crisi nel settore turismo è l'unica certezza

I dati sono discordanti, ma che sia crisi nel settore turismo è l'unica certezza

L’Estate sta finendo (e non è il desiderio di canticchiare la canzone dei Righerira) ed è quasi tempo di bilanci.

Qualche giorno fa, su Il Centro, abbiamo letto una prima analisi e nei giorni successivi altre valutazioni, i dati sono diversi tra loro, ma un fatto è certo: E’ CRISI, l’unica valutazione discordante è sui dati, ovvero: “quanto si è perso”, rispetto agli anni precedenti che hanno registrato comunque perdite, così come negli ultimi anni accade in molti settori merceologici.

Il nostro obiettivo statutario è sostenere le imprese, per questa ragione siamo qui a proporre un pezzo di soluzione alle difficoltà nel settore del turismo, anche alla luce delle piccole esperienze che abbiamo avviato.

Abrex è uno strumento di pagamento utilizzato in Abruzzo da circa 400 aziende e dipendenti.

Oggi rappresenta una opportunità straordinaria, in considerazione del fatto che si muove senza determinare costi e tantomeno interessi passivi per le imprese che lo utilizzano.

Si tratta di una valuta regionale che affianca l’euro (un Abrex equivale a un Euro) ed è accettato, volontariamente, dalle imprese iscritte a fronte di pagamenti relativi a forniture di beni e servizi.

In quasi due anni Abrex ha movimentato più di 4 milioni di euro di economia in Abruzzo, con dati in crescita del 300%.

Nel circuito Abrex sono iscritte anche imprese del settore del turismo e dell’indotto che stanno utilizzando regolarmente il circuito per realizzare investimenti, per attività di promozione e marketing, per pagare dipendenti e per sostenere costi relativi all’acquisto di servizi e consulenze specialistiche.

Nonostante la “giovane età” del circuito (meno di due anni dalla prima transazione effettuata dagli iscritti), abbiamo già avuto interessanti casi di vacanze acquistate in valuta Abrex, vacanze che il cliente non avrebbe acquistato e che l’imprenditore turistico non avrebbe venduto per la cronica mancanza di liquidità.

Diversi iscritti (amministratori di aziende, dirigenti e/o dipendenti) hanno scelto di trascorrere qualche giorno di vacanza restando in Abruzzo e spostandosi di poche centinaia di chilometri da casa propria, da l’Aquila a Vasto, da Teramo alla Majella, sono diverse le vacanze che il Circuito ha registrato.

Ora stiamo progettando, con i nostri iscritti, dei pacchetti autunnali che permettano alle imprese di vendere camere, cene, servizi e ospitalità in generale al fine di occupare spazi invenduti e utilizzare, i relativi ricavi, per realizzare investimenti senza doversi rivolgere agli istituti di credito.

E’ di questi giorni anche un progetto di incoming per food blogger inglesi realizzato al 100% in crediti e che sta vedendo la collaborazione tra 5 imprese abruzzesi, tutte iscritte al circuito Abrex.

Ci piacerebbe poter mettere a disposizione delle DMC abruzzesi il nostro strumento, come sta accadendo in altre regioni, al fine di far vendere l’invenduto e utilizzare il maggiore ricavo per gli investimenti in marketing, promozione e investimenti materiali e/o immateriali.

Rinnoviamo un appello alle reti e organizzazioni del settore turistico affinchè ci utilizzino anche nei territori nei quali non siamo presenti, al fine di poter offrire, alle imprese una opportunità innovativa che, in Abruzzo, ha già dimostrato di poter rappresentare una parte di soluzione alla crisi del settore.

Chieti, 22 agosto 2018

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