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Costruire un progetto: comune denominatore la bellezza

Costruire un progetto: comune denominatore la bellezza

Come si costruisce un progetto? Mettere insieme, selezionare, aggregare, risolvere, ideare, concertare, guardare oltre gli schemi. Trovare un varco che porti verso una visione diversa, ampia, che mostri la strada delle infinite possibilità in gestazione.. Ogni giorno si cerca di creare; i pensieri si fanno largo tirando un filo che pian piano si srotola liberandosi dalla  matassa aggrovigliata, e diventa sistema. Una struttura   che genera domande e cerca risposte, inciampa in problemi e intravede le soluzioni.  Il mezzo è l’uomo, magnificamente formato. Egli è simile a una grande anfora  colma di virtù, fonti di  energia necessaria a far fiorire occasioni, incontri, scambio, reciprocità. È il piano che si mette a punto quotidianamente nelle stanze della progettazione, alimentato dal sostegno di organismi che favoriscono proposte. I canoni  che vengono  reinterpretati, rivisitati  danno origine a una corrente, un pensiero lucido, nuovo, intatto, non ancora sviscerato. Ed è così che si chiarifica, prende forma non allineandosi, assumendo nuova identità si riveste di  significato.  Ogni giorno, attraverso il continuo confronto misto alla competitività produttiva, si elabora la struttura  delle idee. Abrex sostiene l’operosità di questo concetto  in continuo mutamento, che porti in un altrove sempre diverso e in  trasformazione,  per approdare su nuove terre. E questa è stata la volta proprio del terreno perduto, quello dal quale l’uomo ha sollevato le suole per andare in altri paradisi costituenti l’alternativa. Ma si sa che poi il figliol prodigo torna e viene accolto con benevolenza perché le origini  legano per sempre. L’opportunità ha riportato nelle regioni gli uomini fuggiti per tale mancanza, fino al momento in cui l’esigenza del recupero e della rivalutazione  dei borghi semi abbandonati è diventata priorità. Il progetto legato al territorio, alla resilienza, alla creazione di nuovo indotto e nuova linfa economica è giunto come un ciclone che porta raffiche di inventiva da queste parti. E allora incontri, chiamate, call conference, confronti, segnalazioni, selezioni e pagine, lunghe ed articolate pagine di parole allineate hanno formato un pacchetto di proposta da presentare alla commissione. Il lavoro è stato duro e minuzioso, si pensa sia facile ma non lo è, se fosse stato facile non saremmo qui a raccontare come sono andate le cose. La straordinaria semplicità del pensiero diventa estremamente articolata su carta,  sorprendente è il fatto di vedere lavorare insieme tante persone, con lo stesso intento. Per niente scontata la riuscita, ore davvero sudate si sono rincorse, la richiesta dell’ultimo contributo, le sollecitazioni, l’entusiasmo, lo sconforto, la ripresa, il farsi forza,  discutere, assicurarsi un processo ideativo. Comune denominatore la bellezza, riuscire a crearla, dando il via ad una nuova fase, quella della rinascita. Il risorgimento dei piccoli borghi, la speranza di crescita, l’ idea che si possa fare. Un grande sforzo richiesto ha portato  vento nuovo, quello che anima la vita di ognuno di noi e dal quale non ci si deve mai separare, il sentimento della fiducia tra esseri pensanti. Che la pace, il rinnovamento e l’inventiva  siano sempre con noi.

 

Maria Zaccagnini

 

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