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Nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione: innovare.

Nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione: innovare.

L’essere umano è in continuo mutamento così come lo sono l’ambiente, l’ecosistema, l’universo. Siamo  perennemente in trasformazione, la speciazione è costantemente in atto. L’umanità cambia  come cambiano le cose, gli oggetti, la vita. Il globo non è più quello di una volta potremmo dire, le stagioni anche, tutto gira e muta, ogni singolo elemento. Ma se il mondo si muove non ci si può fermare, bisogna ruotare insieme ad esso, non adattandosi al suo passo ma progredendo, andando anche oltre quello. Se il mondo non è più un posto sicuro e i capi della Terra ricorrono a provvedimenti per questo, una ragione ci sarà, significa che stiamo prendendo una direzione non favorevole che potrebbe portarci verso la catastrofe. Si deve porre rimedio, come stato detto, scritto più volte, si parte dal singolo per diventare un gruppo che guarda nella stessa direzione. Il pianeta soffre e le ripercussioni le vediamo dall’andamento meteorologico, dall’inquinamento, dagli aumenti, dai costi, dallo spopolamento, dalla denatalità. L’essere umano si trascina in un dove non ben definito, così come il globo, il punto è cruciale: innovare o lasciarsi sopraffare. L’innovazione giunge come salvezza, aiuto, spiraglio. Progredire è urgente, mentre tutto cambia creare le condizioni necessarie per migliorare lo stato delle cose. E intanto che tutto si trasforma occorre raccogliere la sfida, lo fanno le imprese, le grandi aziende, i cittadini, la natura, gli uomini. Il progresso è un’esigenza che abbiamo il dovere di accogliere per salvaguardare le nostre vite e quelle dei nostri figli. Lo facciamo noi adesso e lo faranno le generazioni a venire con altri metodi, sistemi, meccanismi. La conversione è in arrivo. Le possibilità sono molteplici, si pensi alla pionieristica produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili che sta nascendo in Abruzzo, capace di portare possibilità giuste per una trasformazione dello stato delle cose esistenti. L’acqua e il vento, il sole e la luce, ci dicono di provare a innescare sistemi di produzione non inquinanti, che consentano l’abbassamento della soglia di Co2, riducano l’inquinamento, i costi, permettano l’aumento produttivo, lo sviluppo territoriale, il fiorire delle economie locali, l’occupabilità, il ripopolamento. Cosa manca affinché tutto questo diventi realtà? La volontà dei residenti, degli amministratori, dei produttori, delle aziende, delle organizzazioni. È lo status che va modificato, il modo di pensare, l’accoglienza, l’essere decisi a mettere in atto la rivoluzione  delle idee che può salvarci. L’attuale modalità operativa cambia in funzione delle esigenze come le nuove progettazioni strettamente legate a sviluppi di ricerca scientifica. Modificare la visione, cercare le soluzioni, studiare i metodi, creare sinergie, collaborare, utilizzare nuove tecnologie. Il sistema coinvolge tutti, in questo caso una Idrogen Valley, è in grado di risollevare le sorti una fetta di territorio e, in collegamento con essa, di un’intera regione. Le possibilità sono infinite, grazie anche a chi decide di investire su un territorio che sembrava fermo, si può ricominciare. La provocazione propositiva porta in sé un risveglio, quello dell’economia, alla quale è naturalmente legato un indotto, una società viva e vegeta che vuole farcela accettando di cooperare.  Una svolta vitale sopraggiunge e bussa alle nostre porte, non ci resta che aprire.

Maria Zaccagnini – Area Comunicazione Abrex

 

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