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L’importanza della Ricerca e degli Investimenti in innovazione

L’importanza della Ricerca e degli Investimenti in innovazione

L’innovazione è oggi una delle parole chiave per lo sviluppo delle nostre aziende e del nostro Paese.

Per le PMI, come per le Grandi Aziende, l’innovazione è indispensabile perché consente loro di ritagliarsi un vantaggio concorrenziale grazie a prodotti, procedimenti o servizi rivolti al futuro e appunto innovativi.
Grazie alle innovazioni, a differenza delle piccole migliorie quotidiane, le imprese staccano il biglietto d'ingresso che permette loro di accedere ai mercati di domani aumentando profitti e rendimenti e, dunque, la crescita economica dell’azienda.

Negli ultimi anni gli investimenti privati in R&D sono aumentati così come gli investimenti innovativi, cercando di colmare uno storico ritardo.

La ricerca e sviluppo delle aziende, ammonta nel nostro Paese solo al 0,87%, del PIL, mentre a livello OCSE si arriva al doppio, all’1,66% in Germania al 2,14%, in Sud Corea e Israele al 3,52% e al 4,29%.

L'Italia dunque può definirsi un innovatore moderato, secondo il quadro europeo di valutazione dell'innovazione. La spesa a favore della ricerca e dell'innovazione è inferiore alla media UE, in particolare per le imprese, mentre i legami tra imprese e settore scientifico rimangono limitati. Anche la qualità del sistema della ricerca e dell'innovazione, stimata in base al numero di brevetti, è su livelli inferiori alla media UE (Country Report 2022, Commissione UE).

Al settore pubblico resta il compito di rimuovere tutti gli ostacoli strutturali che limitano la crescita ed il trasferimento dei processi innovativi e con essi i livelli di sviluppo aziendale, incentivando il sistema produttivo in tale direzione.

Il ruolo dell’Unione Europea, dello Stato e delle Regioni, infatti, non è secondario soprattutto se parliamo di quella ricerca di base costosa e non di immediata convenienza per le imprese, ma in realtà risulta decisivo anche nel caso della R&D privata, perché se è vero che viene realizzata dalle aziende, spesso e volentieri lo è con il finanziamento dello Stato o delle università.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza cerca di affrontare queste criticità e prevede un ampio bilancio per la ricerca, attraverso il rafforzamento delle misure indicate nel Programma nazionale per la ricerca 2021-2027. Rafforzamento che va anche nella direzione della costituzione di un piano di semplificazione dei finanziamenti per la ricerca, con progetti di ricerca collaborativa - partenariati - tra università, centri di ricerca e mondo imprenditoriale, e, nell'ambito del programma Horizon 2020, con le controparti comunitarie.

Si prevede altresì il potenziamento dei centri di trasferimento tecnologico (cd. competence center) e del Fondo nazionale innovazione.

Il programma Transizione 4.0 ha dato poi ulteriore impulso alla ricerca e all'innovazione delle imprese attraverso crediti d'imposta per investimenti in beni tecnologicamente avanzati, ricerca e sviluppo e formazione.

Ma anche la Regione Abruzzo si sta muovendo in tale direzione, visto che sono in uscita due Bandi a sostegno della “Ricerca” e agli “Investimenti produttivi finalizzati all’innovazione delle imprese” del nostro tessuto imprenditoriale. Bandi che metteranno a disposizione delle imprese abruzzesi un ammontare complessivo di 67 milioni di euro e che finanzieranno da un lato la capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate e dall’altro gli investimenti industriali in macchinari, impianti e beni intangibili.

Alle imprese non resta che salire sul treno dell’innovazione magari anche grazie agli aiuti finanziari che la Regione Abruzzo fornirà a breve.

Riccardo Bertazzo - Responsabile Area Sviluppo Locale Abrex

 

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