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La SANITÀ del FUTURO diventa DOMESTICA

La SANITÀ del FUTURO diventa DOMESTICA

 

7 miliardi di euro per potenziare i servizi sanitari sul territorio

L’emergenza pandemica ci ha mostrato i punti di debolezza del Sistema sanitario nazionale, ma ci ha anche insegnato come affrontare le emergenze e come ri-organizzare la rete dell’assistenza sul territorio.

Nel quotidiano abbiamo riscoperto quanto è bello il “LOCAL” rispetto al “GLOBAL”, quanto sia più sicura la spesa nel negozio sotto casa, piuttosto che nel grande centro commerciale, di quanto la tecnologia possa aiutarci a ridurre la mobilità e a migliorare la qualità della vita.

Da qui la sfida rispetto al tema “salute”, del Piano di Rilancio nazionale che, si pone l’obiettivo di raggiungere livelli qualitativi di cura in linea con i migliori paesi europei, passando per una integrazione tra i servizi sociali, territoriali e sanitari. Una sanità pubblica che entra a casa dei cittadini, che interviene in anticipo, che riduce la domanda di ospedalizzazione e che valorizza la rete territoriale esistente potenziandola.

Le parole d’ordine sono: tempestività, tecnologia e de-ospedalizzazione.

Per conseguire questi obiettivi, oltre a una serie di interventi che di seguito descriveremo, sarà attuata una riforma che passerà, entro i prossimi 6 mesi, per uno specifico decreto ministeriale.

La Missione 6 del PNRR dedicata alla salute, nella prima componente prevede investimenti per 7 Miliardi di euro destinati alla realizzazione di 1.288 case di comunità, per potenziare il servizio di cure domiciliari, anche potenziando la telemedicina e per la realizzazione di 381 Ospedali di Comunità.

La Casa della Comunità è finalizzata a costituire il punto di riferimento continuativo per la popolazione, anche attraverso un’infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica, e ha il fine di garantire la prevenzione e la presa in carico della comunità di riferimento. Per questo intervento saranno investiti 2 Miliardi di euro.

Nella struttura fisica opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità e altri professionisti della salute. La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali a favore di una popolazione che invecchia e che per il 40% è afflitta da malattie croniche.

Sul territorio potranno essere valorizzati i piccoli ospedali, trasformabili in Ospedali di Comunità per i quali sarà investito 1 Miliardo di euro. Si tratta di strutture in grado di ospitare da 20 a 40 ospiti, a gestione prevalentemente infermieristica e con l’obiettivo di ridurre gli accessi al pronto soccorso e facilitare la transizione dei pazienti acuti dalle strutture al proprio domicilio.

Tutti i progetti dovranno innanzitutto potersi integrare con il Fascicolo Sanitario Elettronico.

Grazie all’integrazione dell'assistenza sanitaria domiciliare con interventi di tipo sociale si potrà realmente raggiungere la piena autonomia e indipendenza della persona anziana/disabile presso la propria abitazione, riducendo il rischio di ricoveri inappropriati.

Il potenziamento dei servizi domiciliari è un obiettivo fondamentale per sostenere la ripresa, migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei servizi erogati, oltre a ridurre i costi per la sanità pubblica

Angelo D'Ottavio

Centro Studi ABRUZZO POSITIVO

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