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IN ABRUZZO A NATALE PUOI

IN ABRUZZO A NATALE PUOI

La filiera corta come mezzo,

utilizzando Abrex per abbattere i costi

 

Quest’anno a Natale sarà tutto più caro, lo dice uno studio del Codacons secondo il quale gli italiani spenderanno 1,4 mld di euro in più rispetto all’ultimo prima del Covid (2019).  Coldiretti informa che tutto è in aumento, il grano è salito del 41% e il mercato subirà forti rialzi con il raddoppio della spesa sulle semine.

Natale con la sua atmosfera calda, le famiglie riunite, gli aperitivi, le cene, i pranzi ed i brindisi potrebbero essere a rischio quest’anno e non a causa della pandemia, che facendo i dovuti scongiuri, dovrebbe rappresentare il minore dei mali. Il vero problema che avanza subdolo e silente mentre si programmano le festività è il rincaro di tutto, che investirà a breve l’Italia e gli italiani.

A Natale si mangia bene e tanto, cosa accadrà tra pochissimo e cosa metteranno gli italiani nel carrello della spesa? Cosa faranno le aziende produttrici del settore alimentare? Quale altro immenso sforzo si sta per chiedere a chi ha già subito abbastanza?

Abrex questa domanda se la sta ponendo già da molto tempo, da quando cioè, è entrata nella vita di 1.000 imprenditori abruzzesi per cercare di capirne le difficoltà, addentrarsi nell’esigenza quotidiana e mettersi a disposizione per trovare una soluzione. Le problematiche di chi fa impresa sono sempre esistite e sempre ci saranno, il punto è da chi vengono sostenuti gli imprenditori e in quale maniera.

Partite IVA paganti (tasse dello Stato) che non sanno come far fronte ai rincari determinati dall’incremento dei costi che lo Stato non riesce a calmierare. Lo Stato che chiede, ma non dà somiglia al cane che si morde la coda e rischia di restare solo e senza imprese.

L’aiuto arriva da Abrex e dalla filiera corta, dal sostegno di molti che con piccoli passi creano una forza di autosostegno reciproco, come a dire faccio da me e faccio bene. Attraverso l’abbattimento delle intermediazioni commerciali e la riduzione dei passaggi, il contatto diretto tra aziende produttrici, lo scambio di prodotti locali, si riesce a facilitare l’acquisto e la vendita di produzioni di qualità non industrializzate.

Aderire al Circuito ABREX significa anche concedersi rapporti interpersonali più stretti, incontrare persone più serene, non più produttori sfiniti dall’ansia e dalla paura di non farcela. La moneta con valenza sociale serve anche a questo oltre a valorizzare la riscoperta del mondo rurale a salvaguardia delle tradizioni e della cultura enogastronomica di tutto il territorio.

Abrex ogni giorno in aiuto delle imprese quindi, un supporto che, pur rappresentando una piccola parte di un mondo che, parallelamente al vortice che ogni giorno sprigiona miliardi di movimentazioni economiche di ogni genere, riesce a stare al passo generando fatturati aggiuntivi e permettendo a migliaia di imprese di mettere euro in cassetti di risparmio che serviranno a pagare quelle che sono le uscite fisse come le imposte, le bollette, gli stipendi e via dicendo. Il circuito di Abrex con la sua moneta complementare non ha l’ardire di risolvere grandi problematiche legate alla gestione di tutti i passaggi economici ma, con orgoglio, può dire oggi di rappresentare un valido aiuto, una scialuppa di salvataggio per approdare sulla terraferma nel momento in cui il rischio di annegare è grande.

Per chi appartiene al mondo Abrex e per chi pensa di farlo sarà un Natale con meno spese, l’idea è sempre quella di portare serenità riuscendo a scorgere l’arcobaleno dopo la pioggia.

Maria Zaccagnini

Area comunicazione Abrex

 

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